Consideriamo la pelle come un organo
Ormai siamo in pieno inverno e la nostra cute ha bisogno di prevenzione, protezione e cure specifiche. Per non farsi trovare impreparati contro le molteplici patologie stagionali
cura di Francesca Aquino e dello staff medico di Optima Salute
Quando ci arriva addosso l’inverno, con tempi più o meno precisi (non ci sono più le mezze stagioni, lo sapevamo, no?), la prima cosa della quale ci preoccupiamo è controllare che la caldaia del riscaldamento sia perfettamente funzionante (compreso il timer per farla accendere da sola la mattina presto), che non ci siano troppi spifferi dalle finestre e che il plaid di lana sia pronto accanto al divano.
Questo per chi è in pensione o chi si sente inguaribile casalingo, per scelta o per sopravvenuto smart working. Ma poi, è abbastanza ovvio, tutti dobbiamo uscire ed affrontare le rigide temperatu- re, il vento, l’acqua. E la prima cosa che dobbiamo proteggere è la nostra pelle, intesa non tanto come sinonimo di “vita” (anche, anche…), ma piuttosto in senso stretto, come “tessuto” che ci avvolge.
Con le prime giornate di freddo intenso, infatti, la pelle va spesso in crisi a causa di vento, umidità, soprattutto sbalzi termici tra ambiente esterno ed interno (spesso surriscaldato).
Tutto questo perché la cute costituisce una sorta d’interfaccia tra il nostro organismo e l’ambiente che ci circonda, concorrendo in tal modo al controllo “attivo” di svariate funzioni, tra cui quella del- la termoregolazione, finalizzata al mantenimento di una temperatura corporea interna stabile.
In pratica, quando fa freddo, nella nostra pelle si verifica una costrizione delle piccole arterie periferiche, cosicché il flusso sanguigno viene dirottato verso il sistema venoso profondo; in tal modo la dispersione di calore all’esterno dell’organismo risulta ridotta e con essa il rischio concreto di un assideramento.
Questa fondamentale reazione presenta, tuttavia, un risvolto negativo: la pelle, privata bruscamente di parte dell’irrorazione sanguigna, potrebbe, infatti, risultarne alla lunga danneggiata.
Come prevenire, allora, tutti i guai derivanti dal fred- do? Ecco qualche consiglio, sempre valido e facile da seguire.
Occhio alla pulizia: la scelta tra oli e creme
Il primo passo, anche se a qualcuno potrà sembra- re strano, o pleonastico, riguarda l’igiene della pelle stessa, a partire dai piccoli gesti quotidiani che tut- ti facciamo, spesso con annoiata ripetitività, dalla mattina alla sera. Dalle abluzioni mattutine a bagni e docce. Ma qui cercheremo di spiegare perché non è solo importante quanto ci si lava, ma come.

Apriamo una parentesi con un breve “Bignami” sulle cellule degli strati superficiali della pelle, che ten- dono continuamente a rigenerarsi e staccarsi sotto forma di piccolissime squamette, per lo più invisibili a occhio nudo. Queste cellule desquamate si accu- mulano sulla superficie corporea impastandosi con la polvere, il sudore e le secrezioni sebacee: ecco come ci si sporca e come si rischia di dare nutri- mento a germi potenzialmente patogeni e parassiti (pulci e pidocchi, per esempio).
La pulizia della pelle è, quindi, importantissima e deve essere effettuata su tutto il corpo, o con un bagno completo in vasca o sotto la doccia, almeno 2-3 volte a settimana e, quotidianamente, con un lavaggio al mattino o alla sera, soprattutto per le parti del corpo più esposte (mani, faccia, collo) o quelle sulle quali si accumulano sudore e altre secrezioni (ascelle, piedi, zona perianale, genitali esterni). Come tutti sappiamo, la pulizia del corpo deve essere più accurata e frequente nelle stagioni calde o dopo aver svolto un’attività fisica intensa, ma anche nei mesi freddi la pelle si sporca, quindi cerchiamo di non essere pigri e non diradare troppo le docce.
Sempre per quanto riguarda la frequenza dei lavaggi, ricordiamo che la cute va sì pulita bene, ma non deve essere sgrassata eccessivamente, per non rimuovere il film lipidico (ovvero lo strato di grasso protettivo) e favorire le abrasioni, attraverso le quali potrebbero penetrare i microrganismi che normalmente vivono sulla superficie cutanea.
Qualche altro consiglio igienico:
1) È fondamentale scegliere sempre un detergente adatto al proprio tipo di pelle, ed anche se questo significa spendere qualcosina in più, ci guadagnerete in salute. Esistono in commercio un’infinità di prodotti a base naturale, più o meno profumati e colorati, ma non lasciatevi attrarre solo dalla confezione o dalle pubblicità che promettono una pelle vellutata, dorata, setosa, e via elencando. Il consiglio è sempre quello di leggere attentamente le indicazioni riportate “per pelli secche/miste/ grasse”, ma non dimenticate di chiedere consiglio al vostro Farmacista. Sarebbe buona cosa, poi, usare prodotti diversi per corpo, parti intime e capelli.
2) Per l’inverno si consiglia comunque di utilizzare oli e creme lavanti privi di detergenti sintetici, poco schiumogeni (ovvero con pochi tensioattivi), magari arricchiti con sostanze emollienti e ristrutturanti come l’acido ialuronico, il burro di Karitè o l’olio di Argan. Tutti in grado di creare un film protettivo semipermeabile sull’epitelio, tra l’altro maggiormente idrosolubile e cosmeticamente più gradevole.
3) Quando siete sotto la doccia prendetevi il tempo necessario per strofinare ogni parte del corpo, senza tralasciare orecchie, collo, piedi e parti intime che tendono a diventare un rifugio per sudore e batteri. Sciacquate poi sempre dall’alto verso il basso, per evitare che la sporcizia si fermi. Se preferite il bagno, al termine fate comunque una doccia di risciacquo.
4) Usate sempre un accappatoio e degli asciuga- mani asciutti e puliti, possibilmente diversi per casa e palestra/piscina (questi ultimi da lavare con più frequenza perché usati in ambienti condivisi).
5) Dopo la depilazione ricordatevi di usare sempre acqua tiepida, non usare detergenti aggressivi (con pH acido), non strofinare eccessivamente nell’asciugatura e stendere sempre una crema idratante e lenitiva una volta asciutti.
6) Se vi piace usare una spugna sotto la doccia, non avete che l’imbarazzo della scelta: naturale, a retina (in plastica), in luffa (fibre vegetali), profumata, esfoliante… ricordate però che più ruvida è la spugna più gratterà la vostra pelle e andrà usata con moderazio- ne. Non dimenticatevi, poi, di sostituirla almeno una volta al mese, o quando appare sfibrata e usurata.
L’idratazione anche d’inverno
Lo sappiamo: fuori fa freddo, piove, c’è umidità. E allora, perché dovremmo idratarci? Facciamo un esempio usando una metafora: sarebbe come evitare di bere se si va in piscina o al mare: se siamo circondati esternamente da acqua non significa che il nostro corpo, internamente, non ne abbia bisogno.
Gli agenti atmosferici di questa stagione, infatti, aggrediscono il film idrolipidico che funge da barriera protettiva della cute. Questo strato, scomparendo a causa del freddo e del vento, rischia di provo- care disidratazioni, inestetismi e irritazioni (come ad esempio la couperose o fastidiose screpolature). La pellicola idrolipidica possiede un pH neutro di 5,5 da mantenere costantemente inalterato per evitare che la pelle si secchi.
Non aspettate di vederla secca, squamosa o spenta, ma prevenite la richiesta di soccorso. Passiamo ai consigli pratici: per mantenere un’idratazione costante, oltre che agire dall’esterno con creme e prodotti specifici (poi ne parleremo dettagliatamente), ricordate sempre di bere almeno 1 litro di acqua al giorno e che sia solo acqua o al massimo tè verde, perché quando si parla di idratazione bibite zuccherate, succhi e caffè non valgono. Sempre nel campo dell’alimentazione, e dunque dell’idratazione dall’interno, ricordatevi di inserire il giusto apporto di frutta e verdura nella
vostra dieta, anche se non possiamo più sbizzar- rirci con i colori e sapori dell’orto estivo ci sono pur sempre dei validi alleati come creme, zuppe e minestroni che alla sera confortano lo spirito e il corpo. Prediligete i cibi che contengono vitamina A (contro i radicali liberi) come carote, zucche, ruco- la, pomodori, spinaci e albicocche.
Venendo a quella che è definita “idratazione pas- siva”, o “idratazione dall’esterno”, l’obiettivo è quello di frenare la fuoriuscita di liquido dalla cute attraverso un’applicazione (di creme, ma non solo). A questo proposito è importante fare un distinguo: siamo abituati a considerare le creme magre da giorno e grasse da notte. Ma in questo caso, in piena stagione invernale, sarebbe bene invertirle, per un motivo ben preciso: una crema ricca di acqua paradossalmente non si lega alla cute ma porta via anche l’acqua già presente naturalmente nella pelle. Scendendo ancora più nello specifico, i prodotti idratanti presenti in commercio si possono, in generale, suddividere in due categorie: le cosiddette sostanze occlusive (lanolina, oli minerali, derivati siliconici, ecc.) che impediscono, con un effetto barriera, il passaggio di acqua all’esterno; e gli umettanti, cioè sostanze che trattengono acqua nei tessuti con meccanismi biochimici (urea, acido ialuronico, sodio-lattato, glicerina, pantenolo, sorbitolo, ecc).

A cura di Francesca Aquino e dello staff medico di Optima Salute